Le ciaramelle di Amatrice.



Ad Amatrice sono diffuse ancora oggi zampogne davvero uniche dette “Le Ciaramelle di Amatrice” che pur essendo molto simili alle zoppe, ed a volte da esse ricavate, conservano delle caratteristiche non comuni alle altre zampogne.

Ciaramelle di Amatrice Profonda è la tradizione della zampogna nell’Alta Sabina.
Fra il monte Pizzuto e il Monte Gorzano, nella zona attraversata dalla Via Salaria, alcuni centri come Cornillo Nuovo, Torrita, Petraia, Nommisci, Pinaco, San Benedetto del lago Scardarello, Saletta e Amatrice, sono delle autentiche culle del culto sonoro della ciaramella.

Le ciaramelle di Amatrice sono le uniche zampogne italiane prive di bordone.
Non manca nel loro repertorio l’effetto bordone che non è però reale, ossia continuo, ma viene ottenuto con la ripetizione frequente di una nota relativa, alla suonata, la quinta sul charter sinistro.

Queste zampogne a bordone muto, zoppe, sono le eredi storiche delle tibiae latine e degli auloi frigi.
La struttura a doppio oboe e bordone muto, tipico delle ciaramelle amatriciane determinano diverse forme musicali nel repertorio della regione.
Si tratta di uno dei repertorio piĂą interessanti della musica strumentale italiana di tradizione orale.
Tale repertorio è molto consistente nei settori del canto per la sposa (oggi esemplificato in tre rilievi storici), saltarello e canto a ciaramelle.

Il canto per la sposa è una forma rituale espressa nell’occasione delle nozze.
La prima parte del canto detta piagnereccia riguarda la cacciata della sposa dalla casa paterna, si esegue davanti alla casa della maritando.
Si realizza con trilli regolari della canna piana (il pianto della femmina) mentre alla canna bassa è affidato un vero secondo modulo melodico molto espressivo, ricco di acciaccature e di singhiozzi.

Segue la canninareccia eseguita dal ciaramellaro che cammina alla testa del corteo nuziale. Ritmo ternario non ballabile, cadenzato e di marcia sghemba, un po’ buffa.
La terza parte, crellareccia, è un salterello susseguente la cerimonia in chiesa, può essere tamburellato.
Un brano a scansione binaria con isole ternarie.
In questa fase il ciaramellaro sfoga le sue bravure, le cosiddette calate.

da Fondazione Giorgio Cini onlus www.cini.it

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